Si punta a un Expo 2015 Ecosostenibile
Expo 2015 sarà davvero ‘sostenibile’? Il protocollo d’intesa sottoscritto dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini e dall’amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, fa ben sperare. Lo scopo dell’accordo è impedire che Expo si trasformi negli anni successivi al suo monumentale svolgimento nell’ennesimo spreco territoriale. L’evento universale di Expo 2015 ruoterà attorno al tema del diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente: argomento molto sentito da chi in questi ultimi anni sta seguendo l’evoluzione delle politiche alimentari tese a preservare la bio-diversità. Il progetto sottoscritto da Expo prevede che quanto realizzato e utilizzato nell’ambito della fiera sia recuperato come centro d’attrazione di eccellenza per la ricerca scientifica su ecologia e alimentazione. Un polo che conservi l’internazionalità dell’evento, catalizzandola in progetti dedicati alle energie alternative e all’uso sostenibile delle risorse energetiche e naturali, coinvolgendo e sensibilizzando le nazioni partecipanti. Se l’obiettivo fosse raggiunto, perderebbero attendibilità le numerose critiche rivolte all’organizzazione dell’esposizione, additata come responsabile di investimenti dal costo troppo elevato e realizzazioni d’impianti all’avanguardia, sì, ma di dubbia impronta eco-friendly. L’orientamento verso un futuro sostenibile ed ecologico, anche dal punto di vista alimentare, è diventato, in effetti, il nuovo orizzonte di moltissimi grandi eventi e aziende, come le catene della grande distribuzione alimentare; uno dei colossi che strizza l’occhio al risparmio delle risorse e al biologico è ad esempio Esselunga che, oltre a inserire più di 250 prodotti frutto di colture a vantaggio degli ecosistemi, ha scelto di rendere disponibili i propri volantini pubblicitari in formato digitale sul sito Promoqui.it, come già hanno fatto tanti altri nomi della grande distribuzione come Auchan, incoraggiando a evitare l’inutile spreco di carta, per una spesa più ‘green’. Entro sessanta giorni Expo dovrà presentare al Ministero una proposta di programma di lavoro, accompagnata dallo statuto, dall’atto costitutivo del – ci si augura – futuro International Center for food and environment, e dalle modalità di adesione per i soggetti interessati.
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