Grandi nomi e grandi temi alla Fiera del libro di Torino

Imponente l’elenco dei grandi nomi che animano l’edizione 2009. In testa a tutti il Nobel turco Orhan Pamuk, che torna al Lingotto dove era già stato ospite nel 2001, prima della laurea svedese. Salman Rushdie presenta il suo nuovo romanzo. David Grossman, particolarmente caro ai lettori italiani, il cinese Yu Hua, uno dei grandi narratori del suo Paese. Il poeta franco-siriano Adonis, lo svedese Björn Larsson, con i suoi racconti sul piacere della ricerca dedicati a Primo Levi, il danese Mikkel Birkegaard, l’argentino Alberto Manguel, gli spagnoli Alicia Giménez-Bartlett, Arturo Pérez-Reverte e Francisco Gonzáles Ledesma, il maestro del thriller Jeffrey Deaver in dialogo con il giovane collega italiano Donato Carrisi, gli americani Percival Everett, Todd Hasak Lowy, James Frey e Garth Stein; l’inglese Howard Jacobson, l’israeliano Yehoshua Kenaz, l’americano André Aciman, la tedesca Juli Zeh, il macedone Luan Starova, i libanesi Salwa Al-Neimi, Naiwa Barakat e Rashid Daif. John Simenon ricorderà il padre Georges.

Scrivere la Palestina

Tornano in Fiera gli scrittori palestinesi. Figure rappresentative, come quelle di Ibrahim Nasrallah, poeta e narratore, autore di due romanzi tradotti in italiano (Febbre e Dentro la notte); Sayed Kashua, il giovane autore di Arabi danzanti (Guanda), un arabo israeliano che dà voce alla minoranza palestinese; la scrittrice e regista Liana Badr, che vive a Ramallah dove collabora con il ministero della cultura palestinese e ha pubblicato diversi racconti e romanzi che affrontano temi quali la condizione femminile, la donna, la guerra, l’esilio e il dramma palestinese. Del futuro prossimo della questione palestinese dopo Gaza discuterà in Fiera lo storico Ilan Pappé. Nato ad Haifa da una famiglia di ebrei tedeschi, e oggi professore a Exeter, è il critico più radicale delle politiche sioniste dal 1948 a oggi, e di quella che, come recita il titolo di un suo volume tradotto da Fazi, definisce la «pulizia etnica della Palestina».

Gli scrittori italiani

Presenti al Lingotto molti dei protagonisti della stagione letteraria. Dopo la prolusione inaugurale di Umberto Eco, in dialogo con Jean-Claude Carrière sul futuro del libro, sono attesi Simonetta Agnello Hornby con il suo perturbante romanzo sugli abusi infantili, Alberto Bevilacqua nel segno del ritorno della sua Califfa, Gianrico Carofiglio con una conversazione sulla «Manutenzione delle parole», Erri De Luca con la sua fortunata storia di un’infanzia napoletana, Giorgio Faletti con il suo nuovo, atteso romanzo, Claudio Magris che riceverà un importante riconoscimento dalle mani del nuovo ministro spagnolo della Cultura, Angéles González-Sinde. E ancora Mauro Corona, Margaret Mazzantini che legge pagine del suo romanzo, Valerio M. Manfredi, Paolo Giordano che presenta quattro nuovi scrittori italiani, Lidia Ravera, Pino Roveredo in dialogo con Susanna Tamaro, Ugo Riccarelli, Antonio Scurati, Giuseppe Culicchia ed Emmanuelle de Villepin.
È scritto direttamente in italiano anche il libro-rivelazione del giovane Nicolai Lilin, Un’educazione siberiana, travolgente racconto autobiografico di un’epopea criminale ai confini dell’Ucraina.
Domenica sera, un reading in onore dei quattro tra i più importanti libri di poesia pubblicati in questi mesi. Sono quelli di Ottavio Fatica, Giancarlo Majorino, Davide Rondoni, Cesare Viviani, presentati da Giovanni Tesio..

Al centro della discussione. I dibattiti sui temi d’attualità

Come ogni anno, temi e problemi al centro del dibattito animano incontri cui il pubblico del Lingotto partecipa con forte passione: non modo di fare politica nel senso migliore del termine. Tra gli ospiti più attesi, l’indiana Vandana Shiva, in prima fila nella lotta contro la povertà e i disastri della globalizzazione, che presenta il suo nuovo libro, Ritorno alla Terra, in dialogo con Carlo Petrini e Ermanno Olmi. Mario Calabresi racconta il suo viaggio nell’America di Obama alle prese con la crisi. Di come superare il vicolo cieco del terrorismo lo specialista francese Gilles Kepel discute con Fouad Khaled Allam.

Torna al Lingotto anche Tariq Ramadan con un proposta destinata a far discutere: una lettura moderna che faccia uscire il Corano dal blocco ideologico in cui è imprigionato. Con lui Paola Caridi, autrice di un libro su Hamas. Dei diritti umani nel mondo, a partire dal caso Politkovskaja, discutono Emma Bonino, Pietro Marcenaro e Francesca Sforza. I diritti dei diversi sono al centro del nuovo libro di Annamaria Bernardini De Pace e del romanzo di Franco Buffoni, Zamel. La combattiva saggista egiziana Nawal Al Saadawi parla del difficile processo di emancipazione delle donne arabe, e del rapporto fra creatività e dissidenza. Marco Belpoliti (Il corpo del Capo) e Maria Latella (Come si conquista un Paese) analizzano l’ascesa di Berlusconi. Sul mestiere del poliziotto parlano protagonisti e testimoni quali Carlo Bonini, Giacomo Gensini e Simona Mammano.

Il pianeta Rai, le sue anomalie e i suoi sprechi, è al centro dell’indagine di Oliviero Beha e Carlo Rognoni. Stefano Rodotà tiene una lezione sulla Laicità. Le strategie politiche e finanziarie del Vaticano sono discusse da Michele Ainis, Gherardo Colombo, Giancarlo Nuzzi e Marco Politi, coordinati da Maurizio Belpietro. Una discussione su scienza, etica e politica prende avvio dal nuovo libro di Gilberto Corbellini, con Riccardo Chiaberge e Antonio Pascale.

In campo scientifico, molto atteso anche l’incontro con Rita Levi Montalcini, che festeggia cento anni di inesauribile creatività. La intervista Daria Bignardi. E Danilo Mainardi, con Claudia Bordese, parla dell’intelligenza degli animali: parassiti inclusi.

Eugenio Scalfari tiene una lezione magistrale sulla Modernità. Nascita fulgore declino, e partecipa al certame in onore dei sessant’anni della Bur: dà voce a Friedrich Nietzsche nello scontro dialettico che lo oppone a Karl Marx, interpretato da Donald Sassoon. Giovanni De Luna cura un dibattito sulle «stagioni della memoria», ossia su come è cambiato il modo di raccontare la militanza politica nel Novecento, cui partecipano Fausto Bertinotti, Massimo D’Alema e Piero Fassino.

Per Minimum Fax un gruppo di scrittori e attori, tra cui Alessandro Bergonzoni, Ascanio Celestini, Giuseppe Genna e Michele Serra immaginano l’Italia di qui a vent’anni. Corrado Augias e il teologo Vito Mancuso confrontano le ragioni di atei e credenti.

Ancora: il magistrati Raffaello Cantone, Claudio Fava e Antonella Mascali raccontano le nuove frontiere alla lotta alla camorra e alla mafia. Le ragioni e le possibili vie d’uscita della crisi globale sono discusse da Franco Bassanini, Luciano Gallino, Loretta Napoleoni. Del potere delle idee discutono Luciano Canfora, Ezio Mauro e Aldo Schiavone. Non meno atteso il dibattito sulla crisi della sinistra, cui hanno già dato la loro adesione Edmondo Berselli, Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro e Mirella Serri.

A un dibattito sulla Giustizia sono chiamati Adriano Prosperi, il giudice Bruno Tinti e Carlo Federico Grosso. La povertà estrema, gli sprechi assurdi delle società opulente e la necessità di nuovi stili di vita sono temi legati tra loro, di cui parlano Cristina Gabetti, Antonio Galdo e Alberto Salza. Del mondo del lavoro, con le sue tragedie delle morti bianche, i licenziamenti, il precariato endemico, parlano scrittori come Tullio Avoledo, Andrea Bajani, Massimo Lolli e Antonio Pascale.

Musica, teatro, momenti di spettacolo

Musicisti, uomini di cinema e di teatro raccontano e si raccontano. Anche nel 2009 molte star dello spettacolo intervengono al Lingotto come autori e come interpreti. Si comincia giovedì con il nuovissimo romanzo di Claudio Baglioni, Q.P.G.A., acronimo di una canzone che ha fatto epoca. A seguire le memorie e i ricordi di Gino Paoli, che festeggia i cinquant’anni di carriera.

Venerdì, Giuseppe Cederna ci dà una lettura di testi di Oliver Sacks e altri autori che indagano i misteri del Sé. E Luca Ragagnin racconta i grandi del jazz con le improvvisazioni di Emanuele Cisi e Furio Di Castri.

Sabato Amleto, Alice e la Traviata, il travolgente show di Lella Costa; il libro-spettacolo di Ascanio Celestini, Lotta di classe, e il prezioso Sandokan ritrovato tra le carte di Hugo Pratt. Domenica la Fiera festeggia Franca Valeri. Paolo Conte presenta il nuovo libro a lui dedicato, Prima la musica. Dei rapporti tra cinema e letteratura discutono Pupi Avati, Gianni Canova e Filippo Timi. In serata la performance di Davide Enia, giovane e lanciatissimo attore-regista, autore de I capitoli dell’infanzia; lo spettacolo che Giorgio Conte dedica a Gozzano: È questa l’ora antica torinese; il concerto dell’ensemble di Tatè Nsongan in memoria della grande Miriam Makeba.
Lunedì festa di chiusura con Lucio Dalla e Marco Alemanno, autori de Gli occhi di Lucio: una biografia-album per testi, musica e immagini.

Il Caffè Letterario della Fiera

Realizzato grazie al contributo del Comune di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte, lo spazio del Caffè Letterario nel terzo padiglione del Lingotto offre anche quest’anno un fitto calendario di incontri, intervallati dalle pause caffé offerte da Caffé Vergnano.

Il Caffè Letterario è un grande stand di 280 metri quadri, nel Padiglione 3. I colori e le atmosfere dei caffè storici di Torino si alternano agli squarci sui più begli angoli del territorio piemontese: il Forte di Fenestrelle, la Reggia di Venaria con le sue mille meraviglie. E il Caffè si apre per incanto sul «salotto di Torino»: il barocco di Piazza San Carlo con i suoi portici e i suoi locali storici, tra i quali passeggiano – veri e propri turisti per caso – i grandi scrittori che hanno vissuto, raccontato e amato Torino nelle loro pagine: Alexandre Dumas, Friedrich Nietzsche, …

In primo piano autori e libri che affrontano alcuni recenti misteri italiani, come la sparizione di Emanuela Orlandi (il romanzo di Ugo Barbara) e la strage alla stazione di Bologna (Patrick Fogli), ma anche momenti di riflessione sulle voci essenziali per la democrazia (con Salvatore Veca), i nuovi miti contemporanei rivisitati da Michel Maffesoli , indialogo con Francesco Bonami e Gianni Puglisi quasi mezzo secolo dopo il famoso saggio di Roland Barthes, le «istruzioni per l’uso» dell’Islam di Valentina Colombo, la Milano di Corrado Stajano, dagli untori del Manzoni all’immigrazione cinese.

Paolo Giordano, esordiente di lusso, presenta quattro nuovi promettenti narratori italiani: Christian Frascella, Martino Gozzi, Gaia Manzini, Laura Sandi. Scrive in italiano anche Nicolai Lilin, la cui Educazione siberiana promette di essere la rivelazione della stagione letteraria. Torna al Lingotto Enrico Brizzi con il suo viaggio a Gerusalemme. Andrea Mingardi si misura con il romanzo. Paolo Pejrone dialoga con Antonio Ricci sugli orti-giardino. Lorenza Foschini rivisita Proust. E si concluderanno al Caffè Letterario le letture itineranti di Brucia la città, il discusso romanzo che Giuseppe Culicchia ha dedicato a Torino. Significativa la presenza di scrittrici che raccontano la Storia come specchio di passioni che sono d’ogni tempo (Linda Ferri, Romana Petri, Cinzia Tani), rivisitano l’arte della biografia (Silvia Ronchey), misurano la drammatica vicenda di un destino già scritto (il romanzo «ceceno» di Emmanuelle de Villepin).

Di spicco anche la presenza di autori esteri: Hoda Barakat e Rashid Daif raccontano la vita quotidiana nella Beirut lacerata dalla guerra, la siriana Salwa al-Neimi presenta un romanzo che ci dà notizie sorprendenti sull’erotismo nel mondo arabo, la scrittrice e regista palestinese Liana Badr parla della difficoltà di fare cultura in un Paese occupato. E ancora, gli americani Alan Drew (la vita di una famiglia di Istanbul sconvolta da un terremoto) e Garth Stein, che fa raccontare xa un cane la vita strampalata degli uomini; l’inglese Howard Jacobson, la tedesca Juli Zeh, il danese Mikkel Birkegaard con il suo best-seller sul magico potere dei libri.

Al centro degli eventi promossi dalle istituzioni, le iniziative di Torino e del Piemonte per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la situazione dei musei (con Fiorenzo Alfieri, Guido Curto, Daniele Jalla, Enrica Pagella, Alberto Vanelli), l’archivio storico Olivetti (con Valter Giuliano), le strategie di comunicazione e promozione della città (con Anna Martina).


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